Con la sentenza n. 18586 del 29 aprile 2011, la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha statuito che sul reato di cui all’art. 14, comma 5 ter, del Decreto Legislativo n. 286/1998 (Testo Unico Stranieri) va pronunciata sentenza di assoluzione perché il fatto non è previsto dalla Legge come reato.
Questa decisione trae spunto dalle variegate pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea secondo cui “la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 16 dicembre 2008, etc…, in particolare i suoi art. 15 e 16, deve essere interpretata nel senso che essa osta ad una normativa di uno Stato membro, come quella in discussione nel procedimento principale, che preveda l’irrogazione della pena della reclusione al cittadino di un paese terzo il cui soggiorno sia irregolare per la sola ragione che questi, in violazione di un ordine di lasciare entro un determinato termine il territorio di tale Stato, permane in detto territorio senza giustificato motivo”. E, conseguentemente, ha affermato che ai Giudici Penali degli Stati dell’Unione spetta “disapplicare ogni disposizione del D.Lgs. n. 286 del 1998 contraria al risultato della Direttiva 2008/115”.
Per il testo integrale della sentenza di Cassazione Penale, Sez. I, n. 18586 del 28.04.2011 si veda: Penale.it
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