Con la sentenza n. 22225 del 08.06.2012 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione Penale hanno affermato che “non può configurarsi una responsabilità penale per l’acquirente finale di cose in relazione alle quali siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale“.
Dall’esame del testo integrale della sentenza appare quindi chiaro come le Sezioni Unite, in seguito all’analisi della fattispecie portata alla loro conoscenza, abbiano deciso di affermare il principio di diritto secondo cui non può configurarsi in capo all’acquirente finale una responsabilità di tipo “penale” (ricettazione o acquisto di cose di sospetta provenienza), ma piuttosto l’illecito amministrativo che va considerato prevalente rispetto sia al delitto che alla contravvenzione previsti dal codice penale (d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in l. 14 maggio 2005, n. 80, nella versione modificata dalla legge 23 luglio 2009, n. 99).
Per il testo integrale della sentenza -> Penale.it
Per un ottimo articolo di commento a firma di Alessandro Ferretti -> Altalex
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Mi permetterei di suggerire anche la lettura di “Un cavallo di Troia senza soldati”, il mio commento, reperibile su vari siti, della sentenza in oggetto, commento che ne dimostra la totale inconsistenza logico-giuridica: per cui chi acquista oggetti contraffatti commette delitto di ricettazione.
davvero ottimi spunti di riflessione.. se mi permette, avrei molto piacere di poter suggerire un collegamento al suo contributo nel corpo del post.. attendo naturalmente suo consenso prima di provvedere, e l’indicazione del link che vorrebbe essere usato per ancorare il contributo. grazie della sua attenzione, un caro saluto, Avv. Federico Lera