Con sentenza n. 14500 del 10.06.2013 la Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione si sono pronunciate sul caso di un cittadino straniero che si era visto negare il diritto a permanere sul territorio nazionale nonostante lo stesso fosse sottoposto a particolari cure necessarie per preservare il proprio stato di salute.
In motivazione, infatti, si può leggere che “la garanzia del diritto fondamentale alla salute del cittadino straniero, che comunque si trovi nel territorio nazionale, impedisce l’espulsione nei confronti di colui che dall’immediata esecuzione del provvedimento potrebbe subire un irreparabile pregiudizio, dovendo tale garanzia comprendere non solo le prestazioni di pronto soccorso e di medicina d’urgenza ma anche tutte le altre prestazioni essenziali per la vita“.
Per poter procedere regolarmente all’espulsione dello straniero che si trovi sul territorio nazionale, quindi, si dovrà sempre “accertare se le cure alle quali è sottoposto il ricorrente in Italia siano essenziali alla luce del principio secondo cui per tali debbono intendersi anche le semplici somministrazioni di farmaci quando si tratti di terapie necessarie a eliminare rischi per la vita o il verificarsi di maggiori danni alla salute, in relazione all’indisponibilità dei farmaci nel Paese verso il quale lo straniero dovrebbe essere espulso“.
Per un ottimo commento a firma di Alessandro Ferretti e per il testo integrale della sentenza, si veda Altalex.
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