Con sentenza n. 52117 del 16.12.2014 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione sono intervenute per dirimere alcune questioni giurisprudenziali in merito al momento di consumazione del furto all’interno di una struttura commerciale (supermercato). La questione dibattuta da tempo, infatti, è quella relativa alla possibilità di considerare consumato il reato nel caso in cui il soggetto agente sia stato sotto il controllo di sicurezza per tutto il protrarsi dell’azione criminosa.
Esaminando la detta questione, le Sezioni Unite sono giunte ad enunciare (e confermare) il seguente principio di diritto: “il monitoraggio nella attualità della azione furtiva avviata, esercitato sia mediante la diretta osservazione della persona offesa (o dei dipendenti addetti alla sorveglianza o della forze dell’ordine presenti in loco), sia mediante appositi apparati di rilevazione automatica del movimento della merce, e il conseguente intervento difensivo in continenti a tutela della detenzione, impediscono la consumazione del delitto di furto, che resta allo stadio del tentativo, in quanto l’agente non ha conseguito, neppure momentaneamente, l’autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, non ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo diretto del soggetto passivo“.
Per un ottimo e dettagliato commento a firma di Alfredo Montagna e per il testo della sentenza, si vedano Altalex e Il Quotidiano Giuridico Wolters Kluwer.
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